una bellissima mostra di Alfredo Pirri
15/05/12 09:09
Roma 13 maggio2012
Sono entrata in una galleria immacolata, in questo caso scatola contenitore di altre scatole infarinate di calce bianca come il fior di sale, come una visione di Alicante, scatole aperte come finestre, scatole che non hanno segreti e il cui riflesso-ombra dai colori mediterranei sulla parete candida è alba sole e tramonto. Lo spazio contenitore è la ricostruzione dello studio di Alfredo Pirri all'interno della meravigliosa struttura ad archi sguscianti della galleria Guidi a Roma che dilata e da respiro alla traccia architettonica delineata da una linea color becco d'oca.
Su una parete laterale un arcobaleno fremente come un origami, piccolo e intensissimo, è il sapiente gioco di un artista che crea la sua arte ancora con la gioia di un bambino, quella a cui tutti dovremmo saper ritornare per vedere le cose, per scavalcare l'intellettualità e ritrovare la bellezza della quale questa mostra è assolutamente testimone.
All'ingresso un omaggio a un artista del ‘900, Primo Conti, mio padre, è la testimonianza che l'arte è sempre contemporanea non inseguendo il tempo ma ricreandolo sempre attraverso lo sguardo del testimone che la guarda. Una serie di piccoli disegni su pacchetti di sigarette Macedonia, anche questi in cartone, anche questi scatole aperte liberate dal contenuto e riempite di sogni.
inviato dall'iphone
di maria gloria conti bicocchi
Sono entrata in una galleria immacolata, in questo caso scatola contenitore di altre scatole infarinate di calce bianca come il fior di sale, come una visione di Alicante, scatole aperte come finestre, scatole che non hanno segreti e il cui riflesso-ombra dai colori mediterranei sulla parete candida è alba sole e tramonto. Lo spazio contenitore è la ricostruzione dello studio di Alfredo Pirri all'interno della meravigliosa struttura ad archi sguscianti della galleria Guidi a Roma che dilata e da respiro alla traccia architettonica delineata da una linea color becco d'oca.
Su una parete laterale un arcobaleno fremente come un origami, piccolo e intensissimo, è il sapiente gioco di un artista che crea la sua arte ancora con la gioia di un bambino, quella a cui tutti dovremmo saper ritornare per vedere le cose, per scavalcare l'intellettualità e ritrovare la bellezza della quale questa mostra è assolutamente testimone.
All'ingresso un omaggio a un artista del ‘900, Primo Conti, mio padre, è la testimonianza che l'arte è sempre contemporanea non inseguendo il tempo ma ricreandolo sempre attraverso lo sguardo del testimone che la guarda. Una serie di piccoli disegni su pacchetti di sigarette Macedonia, anche questi in cartone, anche questi scatole aperte liberate dal contenuto e riempite di sogni.
inviato dall'iphone
di maria gloria conti bicocchi