preghiera

Pregare con i suoni, con i rumori, con gli oggetti, pregare con le giaculatorie, con le parole sconosciute e ripetitive, solamente suono puro, pregare con migliaia di campanelli, di girandole sonore, di bandiere bianche sventolanti, con i rumori taglienti come il battito di un bastone su una superficie dura.
Tutto è preghiera. La vita è preghiera, il sorriso è preghiera, la speranza e la disperazione sono preghiera.
Qualunque sia il nome del Dio.

il presente

il presente non fa parte del tempo, esso è come una foglia sull'onda del mare, una foglia che non si muove mentre il moto ondoso le passa "a pelo” sotto o anche come la superficie di un tappeto con un topo che corre sotto di lui.
Il presente è sempre “il presente di quell'attimo
dello scorrimento”, è praticamente immobile e quindi eterno, il tempo gli scorre sotto e accanto, ma il presente non appartiene a nessun orologio se non quello biologico, rimane al di fuori, sfiorato soltanto per un nanosecondo dal concetto del prima e del dopo.
e la vecchiaia?

scritto per il catalogo della mostra Caravaggio/Viola, Capodimonte ott. 2010

Nella importante occasione che vede ancora una volta il museo di Capodimonte, nella mia amata Napoli, portatore di una lettura dell’arte assolutamente fuori dagli schemi teorici della sua storia (ricordo l’emozione che ho provato quando, fin dal 1978, le sue stanze regali hanno cominciato ad ospitare, proprio a due passi dal piccolo, bellissimo autoritratto di Lorenzo Lotto, opere di artisti come Alberto Burri – che aveva donato al museo il Grande Cretto nero- , Merz, Kounellis, De Dominicis, Kosuth, Buren e poi quelle di Cucchi e Paladino, Alfano, Spalletti, Nitsche, Pistoletto, e via via di altri rappresentanti dell’arte chiamata contemporanea), desidero in due parole fare un omaggio ai due importanti, straordinari artisti, Michelangelo Merisi detto il Caravaggio e Bill Viola, dei quali il museo mostra ora alcuni lavori mescolando e confrontando intelligentemente l’estetica che rappresentano e dimostrando così che le opere d’arte travalicano sempre i limiti del proprio tempo e, nel nostro caso, sono quindi collocabili in un preciso periodo storico solo per il mezzo con cui sono state realizzate: ma, al contrario di come sosteneva Mac Luhan, il mezzo non è il messaggio e la classicità di Viola spesso oltrepassa l’irriverenza del Caravaggio, così che lo sconfinamento linguistico dimostra ancora una volta che l’arte non rappresenta mai un’epoca “passata ” ma che è l’opera d’arte stessa a ricomporre sempre e senza limiti la propria storia attraverso lo sguardo esterno dell’osservatore che la rende quindi sempre contemporanea.

maria gloria conti bicocchi settembre 2010 procida

la mia età


È l'età dei progetti, l'età del movimento, dell'energia, della fretta, del produrre idee, di fare cose. E’anche l’età della paura, del rallentamento
l'età del pensare, del riflettere, del ricordare, quella dello stare, del riassumere, comprendere, dell’appartarsi, l'età della solitudine, della valorizzazione del tempo e del sé. L’età del tempo corto.
L'eta dai progetti brevi, immediati, l’età delle risoluzioni e delle riconciliazioni, l'età delle similitudini profonde, delle rivalutazioni, l’età del perdono, l’età della riconoscenza, l’età in cui somigliamo ai nostri genitori.