Terry Fox


Ripensavo stamani alla essenziale innocenza di Terry Fox espressa nei suoi "children's tapes" . Questi brevi video sono dedicati al piccolo Foxy, il suo bambino che con cura quasi materna ha accudito e cresciuto con tale rispetto da non avere osato nemmeno di dargli un vero nome, lo aveva infatti soprannominato "Foxy", da Fox, il loro cognome. Questo nick name, secondo Terry, avrebbe dovuto accompagnare il bambino fino all'età adulta, quando sarebbe stato lui stesso a scegliersi il proprio nome definitivo, quello in cui riconoscersi. Mi domando, oltre la dolcezza e l'ingenuità di questa idea, se il piccolo Foxy, una volta uomo, sarà mai riuscito a trovare un altro suono oltre a Foxy che foneticamente somigliasse, più di questo, al suo io. La nostra identità si forma anche attraverso la parola con cui veniamo riconosciuti, contattati, che ci fa comunicare con il mondo. Il nome.

Questi video sono dei cortissimi eventi, realizzati in un bianco e nero morbido e rotondo come solo la povera tecnologia di allora sapeva produrre. Non esistendo il colore, tutta la ricerca estetica cromatica si consumava nella perfezione dei grigi e il risultato era straordinario. Come nella fotografia e nel cinema. Sono brani di gesti quotidiani, una forchetta appoggiata a una scodella, la sua caduta sulla tovaglia, o un coprivivande posato su di una ciotola e il ronzio di una mosca imprigionata dentro, il rumore secco di un oggetto che cade e rompe il particolare silenzio dei video di quegli anni "no sound"...dei capolavori
Ma Terry stesso era un capolavoro, coraggioso e dolcissimo. Nella sua breve vita non si è reso conto di quanto queste sue minime opere miti e attente alla vita fossero importanti per connotare un periodo così basilare per la storia della video arte.
Ricordo la sua gioia e la sua ironia quando, seduto su una semplice sedia impagliata, per la strada. fuori dal portone di via Ricasoli 22 a Firenze, dove abitavo e dove era la sede dell'art/tapes/22,  suonava una sega da falegname con un archetto da violino, una musica stridula e ripetitiva, squillante. Accadeva anche che qualche passante nel vederlo così invisibile gli allungasse qualche lira.
Terry era stato gravemente ammalato e aveva subito delle operazioni molto invalidanti, l'amputazione di una gamba e più tardi anche la rimozione di parte della cassa toracica. Avrebbe quindi dovuto  portare sempre un busto di protezione, ma lui voleva passare anche del tempo senza indossare questa corazza, rimanendo così esposto agli eventi esterni, estremamente vulnerabile. Un giorno mi ha detto: ti faccio un dono raro. Ha preso la mia mano e la ha appoggiata sul suo cuore scoperto, indifeso. Quello che ho percepito è stato un uccellino fremente, un lieve battito aritmico e quasi impercettibile, il suo cuore come il bocciolo di un fiore che si stia schiudendo. Non lo scorderò.