2013

La seduzione

La seduzione


Voglio parlare di questo elemento, questa forza fondamentale dell’animo umano per me indissociabile dall’intenzioni della propria vita, dalla realizzazione dei progetti, imprescindibile alla spinta vitale interiore, l’elan vitale, con tutte le sue infinite sfaccettature fisiche e intellettuali, corpo e anima, forte a ogni le età, uno sorta di stato d’animo che sottende il nostro scegliere, sempre in evoluzione e che si adatta allo scorrere della vita senza attenuarsi con il passare del tempo. Questa pulsione che coinvolge tutte le attese, le esperienze, l’estetica, la comunicazione, l’amore, l’empatia, l’energia, la speranza, il procedere in avanti, la sessualità, l’intelligenza, le scelte, la creatività e anche la memoria. Questa qualità-sensazione-sapienza-desiderio-dignità-attesa-proposta-coinvolgimento-personalità-passato presente e futuro-ricordi-tutta la vita vissuta-tutta la vita come è stata vissuta-pulsioni primitive e primarie-pulsioni culturali e raffinate-scelte personali-privilegi e scarti-sensazioni potenti che conducono il nostro fare-tuffo nella vita-rischio e margine insieme-generosità e egocentrismo-dare avere-mescolare e scegliere-essere noi con forza e non smettere di crederci-
la seduzione.

sul limite

Viviamo senza accorgercene sul bordo di un cerchio, quello della vita, sul limite di questa bolla d'aria che contiene la nostra storia, proprio quel filo che separa il nostro io dall'io degli altri. La buona volontà e l'esperienza devono darci la forza di tagliare nettamente la linea immaginaria che delimita questo cerchio, distenderla e farla diventare una linea retta che scorra all'infinito per andare davvero avanti.

sguardo a ritroso

Ho sempre proiettato la mia vita verso il futuro, dall’oggi in poi, massimo dall’ieri. Ora, forse per la mia età, quasi all’improvviso la storia, quella relativamente recente, quella che mi include, quella dei film in bianco e nero, dei primi video, di certe immagini dei documentari disturbate dai drop out, dell’odore di trementina, dei rumori di scale salite e scese, di piatti smossi in cucina, della sensazione di provvisorietà nella sperimentazione degli anni’70, SONO diventati quasi tutta me. E preferisco ancora le cose imperfette a quelle perfette, credo che anche l’amore si accenda dalle imperfezioni della persona amata, le imperfezioni identificano non solo le persone ma anche le opere d’arte, l’architettura e il cinema, il corpo e i ricordi, le imperfezioni si rivelano importanti solo andando indietro nei ricordi della propria storia, perché nel presente tutto appare bello o brutto, o è perfetto secondo noi o non ci interessa. Forse perché sono una persona che ha sfiorato chi ha fatto la storia dell’arte, ho contribuito anche io come tutti a far essere quegli anni così come sono rimasti nei miei ricordi, a disegnare proprio quella storia che ora mi lievita dentro e che mi turba con una insolita nostalgia per le immagini che ci circondavano, immagini meravigliose, provvisorie e imperfette. Sento un disagio nel vivere una realtà che ci trascina in avanti, senza darci alternative, verso l’alta fedeltà, la “perfezione” che spesso è spietata. Mi meraviglia che in un mondo che si auto definisce “avanzato” non ci sia altra via se non il ricordo per rivivere i momenti che hanno inciso le sensazioni che racchiudiamo in noi, che fanno di noi quello che siamo, che sono noi, che SONO io.
Finche avrò nuovi punti di vista sarò senza età.